Rassegna stampa

Lo spazio che andava a "caccia" di notizie prosegue qui!...

Anche in Italia vince l'intolleranza... Dopo l'immondizia, altre esasperazioni... Chi ne ha la responsabilità?... Ci sono foto di bambini con le pistole, altri che applaudono le fiamme. Come gli adulti. L'Onu parla di "scenario balcanico", ma siamo "solo" nel sud d'Italia...

http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Fiamme-nelle-baracche-deserte-nomadi-in-fuga-la-folla-esulta/2025952/6

http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_15/fasano_fuga_rom_bf186162-2240-11dd-8bc7-00144f486ba6.shtml

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_73454310.html

E il più terribile.....

http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_15/imarisio_camorra_rom_pulizia_etnica_2fe33d40-2241-11dd-8bc7-00144f486ba6.shtml?fr=box_primopiano

Speravo bastasse... ma purtroppo ce n'è ancora. Mi chiedo quanto una parte dell'informazione (NESSUN riferimento alla fonte che cito, sia chiaro... è un discorso in generale...) ci marci, adesso che il fuoco (perdonate la parola...) è incandescente.

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=75468

Incredibile pensare come l'uomo sappia trovare cure a terribili malattie, ma come anche sia capace di confezionare bombe "accattivanti" per uccidere il più alto numero di persone possibile... Contro le bombe a grappolo, quelle che rilasciano ordigni più piccoli che "invitano ad essere racolte" perché "Simili a palline da tennis o a cilindri dai colori sgargianti con attaccato un "simpatico" fiocco di stoffa o un "grazioso" piccolo paracadute"...

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_74376779.html

Penso a tutte quelle persone che "legittimamente" si arricchiscono fabbricandole o vendendole.....
bho?????

ma perché non si può essere più moralisti in questo paese?

se in parlamento qualcuno esordisce (rivolto al neo-presidente del consiglio) "conosciamo la sua storia giudiziaria" viene aggredito dal brontolio dello schieramento avverso e "rimproverato" dallo stesso presidente dell'assemblea che, anziché garantirgli il diritto di parlare liberamente, gli fa notare che il brontolio "dipende da quello che dice".... e già... farebbe meglio a non dirlo

nessuno obbliga le persone a lavorare intorno al business delle armi (a nessun titolo)... nemmeno i lavoratori di quelle industrie sono obbligati a farlo...
mi piace pensare che non siano felici di farlo e che alla prima occasione cambieranno lavoro, ma intanto forse avrebbero potuto non accettare di diventarne parte.

E' ingenuo pensare di boicottare questa industria (che in Italia vanta una serie di sedi), rifiutandosi di prendervi parte a qualsiasi titolo?

La polveriera Sudafrica... A farla detonare stavolta non c'entrano (pare) i "bianchi", ma la miseria prodotta dalla troppa ricchezza. Che peccato. Sembrava quei tempi fossero finiti, invece di nuovo odio e violenza hanno la parola. E i fatti.

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/esteri/scontri-sud-africa/dm/dm.html




P.S. Big, sarebbe molto bello se, come dici tu, nessuno fosse più disposto ad avere a che fare con le armi. A nessun titolo. Le uniche che si possono tollerare sono quelle giocattolo (ma dai 12 anni in su) o quelle che sparano acqua!... Purtroppo è un'industria che vale troppo.

http://www.disarmo.org/rete/a/26094.html

Ma c'è gente coraggiosa che la combatte già da tempo, sia palesemente che più velatamente. Penso agli Stati Uniti, paese dove trovi armi nei supermercati come fossero attrezzi da ferramenta. Lì ci sono dei "flussi" di coscienza, movimenti orgnanizzati contro le armi. A volte il sistema collassa perché confligge dall'interno. Chissà... Anche alcune istituzion fanno la loro parte...

http://www.disarmo.org/rete/a/25492.html

Da un po' di giorni volevo scrivere una cosa, ma non è stato possibile per problemi con internet (risolti ora grazie ad un tecnico speciale. Cose da pazzi...e io che pensavo chiissà che ci volesse! )

In questi giorni i giornali e i tg parlano spesso di violenze sulle donne...ne capita una al giorno minimo...
Spesso vittime e carnefici sono minorenni...

Il caso più ripugnante quello della ragazzina che ha subito violenze da 23 ragazzi...non 10, 13, 18, 23!!!

Penso ad una cosa: ma questi ragazzi dove hanno vissuto? che genitori hanno avuto? che scuole hanno frequentato e frequentano? cosa gli insegnano i professori? di cosa parlano quando stanno insieme? cosa leggono, cosa pensano? Anzi...ma pensano???

Quando penso al futuro, ho paura... se avessi dei figli, avrei il terrore che potessero crescere così...che potessero diventare così... incoscienti, irresponsabili, crudeli...nonostante quello che farei per evitarlo...
Oppure avrei il terrore che potessero cadere vittime di coetanei così...

Quando succedono cose di questo genere, penso che non mi piace per niente il mondo in cui vivo...

Com'è possibile che ci sia gente per cui nulla è "sbagliato", "grave", "terribile", "terribilmente ingiusto"???

Tutto è lecito, si pensa solo a se stessi e basta!!!
Se poi questo rovina la vita degli altri...chi se ne frega...basta non pensarci...problemi loro...

Ma di chi è la vera colpa???
Questo non lo si capisce mai!!!

Non si può andare avanti così!!!

Che amarezza!!!

ecco i primi importanti effetti della grande svolta autonomista in Sicilia

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=82255

Ecco cos'ho letto oggi...
Due ragazzi, lui di 26 anni e lei di 20, si sono sposati a Viterbo.
“Bene!” direte “tantissimi auguri e figli maschi!”

I due ragazzi si sono sposati con rito civile…
“Sarà perché non sono credenti, oppure perché…Ma scusa cosa ce ne frega???” chiederete.

Lui ha avuto un incidente due mesi prima del matrimonio ed è diventato paraplegico.
Questo vi dispiacerà, ma continuate a non capire... “Che vuol dire?”

Allora…
UNO: i due ragazzi hanno deciso di sposarsi nonostante tutto, perché il loro amore è più grande di tutto il resto (mettetevi nei panni di una ragazza di vent’anni che ama così tanto il suo ragazzo da non arrendersi di fronte ad una vita sicuramente difficile, a rinunciare a molti dei suoi sogni, e nei panni di lui, sicuramente pieno di incertezze, forse sensi di colpa, ma felice di avere accanto una persona speciale come lei).

DUE: i ragazzi sono cattolici credenti, quindi non si sono sposati con rito civile per scelta…

E ora ecco il punto:
i due ragazzi non si sono sposati in chiesa “semplicemente” perché, per il diritto canonico, lo stato fisico di lui è “un impedimento dirimente al matrimonio in chiesa”, cioè un ostacolo insuperabile, che rende “VIETATO” il matrimonio in Chiesa.

Lui, infatti, a causa della paraplegia, è diventato impotente e non può procreare.

Questa è stata la “sentenza” del vescovo di Viterbo.

Come può, la chiesa, condannare il sesso da un lato, e, dall’altro, vietare un matrimonio proprio perché in quel matrimonio il sesso è impossibile?

E allora, due vecchietti che scoprano di amarsi e vogliano sposarsi in chiesa non possono farlo per lo stesso motivo???

Io sono credente e praticante e mi chiedo una cosa: la chiesa, il cristianesimo, il messaggio di Cristo, non hanno come fondamento primo e assoluto “L’AMORE”???

Io penso che questi due ragazzi abbiano dato una lezione di vita, una lezione sull’amore a tutti…

Il nuovo “Don Abbondio del XXI secolo” dovrebbe solo vergognarsi…

[quote="Fily"]
Io sono credente e praticante e mi chiedo una cosa: la chiesa, il cristianesimo, il messaggio di Cristo, non hanno come fondamento primo e assoluto “L’AMORE”???

Concordo pienamente, Fily... pur dal mio punto di vista estremamente laico, non posso non pensare che molti "cristiani" danno proprio una brutta immagine di sè e della propria, presunta, religione... Penso che se la Chiesa, in primis, desse veramente dimostrazione di fondare il proprio operato proprio sull' AMORE che tu così giustamente menzioni, anche degli agnostici come me farebbero un passo verso una dimensione della quale, ti assicuro, sentono profondamente il bisogno...

Non vi sarà sfuggita questa notizia immagino: il leader della Lega, Umberto Bossi, ha avuto modo, in un sol giorno, di esprimere tutto il suo rispetto per inno e bandiera italiana. Lo stesso Bossi che sulla medesima sacra bandiera giurava (per la seconda volta) da Ministro della Repubblica appena qualche mese fa.
Ma le attenzioni del ministro hanno anche riguardato i nostri colleghi insegnanti di origini meridionali, che operano nel centro-nord e che, a suo dire, stanno martoriando i virgulti padani.
Basta insegnanti che non siano del Nord!!!!!
Rincara la dose la parlamentare leghista Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera.

Con il tempo abbiamo imparato a conoscere il lato teatrale della politica. Sappiamo bene che i gesti plateali contribuiscono a far crescere il consenso nelle menti meno critiche. Sappiamo quindi prendere anche le distanze dalle provocazioni dei saltimbanchi, ma è difficile non provare fastidio leggendo queste notizie.
Mi metto solo per un attimo nei panni di miei amici e colleghi che hanno fatto la scelta di emigrare e andare ad insegnare in regioni che offrono maggiori possibilità di inserimento e provo un certo sgomento.
Si tratta di persone che hanno scelto di essere oneste, di esercitare una onesta professione, di accettare i disagi (e anche le gratificazioni, certo) del doversi riambientare in una terra che non è loro. Molti di questi (così come credo molti di noi) non hanno voluto cedere alle lusinghe dei potenti locali che promettevano stabilità in cambio di consensi ( e subordinazioni incondizionate) e hanno costruito il loro lavoro e la loro personale libertà e indipendenza sul proprio impegno.
Torneranno lì tra qualche settimana, a lavorare onestamente in una terra dove qualcuno proprio non li vuole. A questi amici, e agli altri che faranno il medesimo tragitto, esprimo tutta la mia solidarietà.

Sono sicuro che si attuerà una riforma della scuola in senso regionale. Questa possibilità diventa ogni giorno più concreta ed è nell'aria da tempo.
Penso anche che una parte delle istanze della Lega siano legittime, ma nelle mani dei suoi dirigenti, quelle richieste si sono innestate su un certo razzismo e disprezzo nei confronti di una parte del nostro paese che è assolutamente inaccettabile. A scuola forse dovrebbe tornare il Ministro (ammesso che ne abbia frequentata seriamente una) a studiare su quale sacrificio di sangue e martiri e grazie a quali giganti si è potuta costruire la Nazione Italiana.

Io ho solo delle domande: ma perchè i Siciliani si ostinano a riversare milioni di voti sulla coalizione di Bossi? Perchè una parte di quella coalizione, che ha fatto della difesa di inno, bandiera e nazione la sua ragion d'essere, tace di fronte ad un atto di vilipendio da parte di un ministro spergiuro? Perchè il Presidente della nostra Regione è uno che dovrebbe rappresentare l'alter-ego di Bossi in Sicilia (dal momento che la maggior parte degli interventi del Ministro determinerebbero, ove realizzati, un danno palese per i nostri conterranei)?

A me resta la consolazione di non aver mai contribuito, in nessuna misura, a fare di questa gente i governanti del nostro paese.

Meditate gente, meditate.

http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/politica/giustizia-8/bossi-pd/bossi-pd.html

Colleghi e Colleghe,

SCENDO IN CAMPO PURE IO
ma non voglio proprio fare tutta la gavetta...

COMINCIO ALLA GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
MI CANDIDO ALLE PRESIDENZIALI AMERICANE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

la notizia negli States è già di dominio pubblico

http://www.news3online.com/index.php?code=35sMt169Ak6Bu3gY992V


PS
la tipa del tatuaggio è una mia VECCHIA fiamma... abbiamo avuto una storia... ma poi non è andata!

SCRITTO DA HARLOCK


... riporto questo articolo perchè mi è piaciuto e credo possa essere utile per delle riflessioni....

BUSSOLE
Maledetti professori
di ILVO DIAMANTI
IL "PROFESSORE", ormai, primeggia solo fra le professioni in declino. Che insegni alle medie o alle superiori ma anche all'università: non importa. La sua reputazione non è più quella di un tempo. Anzitutto nel suo ambiente. Nella scuola, nella stessa classe in cui insegna. Gli studenti guardano i professori senza deferenza particolare. E senza timore. In fondo, hanno stipendi da operai specializzati (ma forse nemmeno) e un'immagine sociale senza luce. Non possono essere presi a "modello" dai giovani, nel progettare la carriera futura. Molti genitori hanno redditi e posizione professionale superiori. E poi, la cultura e la conoscenza, oggi, non vanno di moda. E' almeno da vent'anni che tira un'aria sfavorevole per le professioni intellettuali. Guardate con sospetto e sufficienza.
Siamo nell'era del "mito imprenditore" . Dell'uomo di successo che si è fatto da sé. Piccolo ma bello. E ricco. Il lavoratore autonomo, l'artigiano e il commerciante. L'immobiliarista. E' "l'Italia che produce". Ha conquistato il benessere, anzi: qualcosa di più. Studiando poco. O meglio: senza bisogno di studiare troppo. In qualche caso, sfruttando conoscenze e competenze che la scuola non dà. Si pensi a quanti, giovanissimi, prima ancora di concludere gli studi, hanno intrapreso una carriera di successo nel campo della comunicazione e delle nuove tecnologie.

Competenze apprese "fuori" da scuola. Così i professori sono scivolati lungo la scala della mobilità sociale. Ai margini del mercato del lavoro. Figure laterali di un sistema - la scuola pubblica - divenuto, a sua volta, laterale. Poco rispettati dagli studenti, ma anche dai genitori. I quali li criticano perché non sanno trasmettere certezze e autorità; perché non premiano il merito. Presumendo che i loro figli siano sempre meritevoli.
Si pensi all'invettiva contro i "professori meridionali" lanciata da Bossi nei giorni scorsi. Con gli occhi rivolti - anche se non unicamente - alla commissione che ha bocciato "suo figlio" agli esami di maturità. Naturalmente in base a un pregiudizio anti-padano. I più critici e insofferenti nei confronti dei professori sono, peraltro, i genitori che di professione fanno i professori. Pronti a criticare i metodi e la competenza dei loro colleghi, quando si permettono di giudicare negativamente i propri figli. Allora non ci vedono più. Perché loro la scuola e la materia la conoscono. Altro che i professori dei loro figli. Che studino di più, che si preparino meglio. (I professori, naturalmente, non i loro figli).

Va detto che i professori hanno contribuito ad alimentare questo clima. Attraverso i loro sindacati, che hanno ostacolato provvedimenti e riforme volti a promuovere percorsi di verifica e valutazione. A premiare i più presenti, i più attivi, i più aggiornati, i più qualificati. Così è sopravvissuto questo sistema, che penalizza - e scoraggia - i docenti preparati, motivati, capaci, appassionati. Peraltro, molti, moltissimi. La maggioranza. In tanti hanno preferito, piuttosto, investire in altre attività professionali, per integrare il reddito. O per ottenere le soddisfazioni che l'insegnamento, ridotto a routine, non è più in grado di offrire. Sono (siamo) diventati una categoria triste.

Negli ultimi tempi, tuttavia, il declino dei professori è divenuto più rapido. Non solo per inerzia, ma per "progetto" - dichiarato, senza infingimenti e senza giri di parole. Basta valutare le risorse destinate alla scuola e ai docenti dalle finanziarie. Basta ascoltare gli echi dei programmi di governo. Che prevedono riduzioni consistenti (di personale, ma anche di reddito): alle medie, alle superiori, all'università. Meno insegnanti, quindi. Mentre i fondi pubblici destinati alla ricerca e all'insegnamento calano di continuo. Dovrebbe subentrare il privato. Che, però, in generale se ne guarda bene. Ad eccezione delle Fondazioni bancarie. Che tanto private non sono. D'altra parte, chissenefrega. I professori, come tutti gli statali, sono una banda di fannulloni. O almeno: una categoria da tenere sotto controllo, perché spesso disamorati e impreparati. Maledetti professori. Soprattutto del Sud. Soprattutto della scuola pubblica. E - si sa - gran parte dei professori sono statali e meridionali.

Maledetti professori. Responsabili di questa generazione senza qualità e senza cultura. Senza valori. Senza regole. Senza disciplina. Mentre i genitori, le famiglie, i predicatori, i media, gli imprenditori. Loro sì che il buon esempio lo danno quotidianamente. Partecipi e protagonisti di questa società (in)civile. Ordinata, integrata, ispirata da buoni principi e tolleranza reciproca. Per non parlare del ceto politico. Pronto a supplire alle inadempienze e ai limiti della scuola. Guardate la nuova ministra: appena arrivata, ha già deciso di attribuire un ruolo determinante al voto in condotta. Con successo di pubblico e di critica.

Maledetti professori. Pretendono di insegnare in una società dove nessuno - o quasi - ritiene di aver qualcosa da imparare. Pretendono di educare in una società dove ogni categoria, ogni gruppo, ogni cellula, ogni molecola ritiene di avere il monopolio dei diritti e dei valori. Pretendono di trasmettere cultura in una società dove più della cultura conta il culturismo. Più delle conoscenze: i muscoli. Più dell'informazione critica: le veline. Una società in cui conti - anzi: esisti - solo se vai in tivù. Dove puoi dire la tua, diventare "opinionista" anche (soprattutto?) se non sai nulla. Se sei una "pupa ignorante", un tronista o un "amico" palestrato, che legge solo i titoli della stampa gossip. Una società dove nessuno ritiene di aver qualcosa da imparare. E non sopporta chi pretende - per professione - di aver qualcosa da insegnare agli altri. Dunque, una società senza "studenti". Perché dovrebbe aver bisogno di docenti?

Maledetti professori. Non servono più a nulla. Meglio abolirli per legge. E mandarli, finalmente, a lavorare.

(25 luglio 2008)

SCRITTO DA ALIS


Quanta verità in queste poche, semplicissime righe da 'professore'...vien quasi voglia di piangere!...Potrà apparire utopico però sono dell'opinione che, se noi futura e ormai prossima classe docente cominciamo a far sentire la nostra voce, a proporci come l'unica vera risorsa per questa società di veline, tronisti e defilippomani, bèh qualcosa potremmo davvero cambiarla. Non riesco a credere che la società, in cui noi stessi docenti viviamo, possa andare avanti senza sapere...che la gente non abbia voglia di conoscere le sue origini, di dialogare con un passato che si è rivolto le stesse domande esistenziali...che non abbia anche solo la voglia di sorridere e rilassarsi per mezzo di una buona e sana lettura...

Big condivido parecchio di quello che hai scritto... ma una cosa non mi è chiara... le persone per cui tu hai votato non hanno levato un dito o provato a dire qualcosa riguardo alla questione prof. del Sud prof del nord scatenata dal microcefalo senatùr e dalla sua accolita... di cui nemmeno ricordo il nome.... nemmeno la Finocchiaro, nemmeno Di Pietro... o di tutti gli onorevoli suddisti o sudditi...mah! dunque anche il tuo contributo ad una causa differente è stato bellamente gettato nel vuoto ... l'unico è stato l'on. Fabio Granata che ha ricordato come gli insegnanti in Sicilia siano ogni giorno impegnati nella lotta per la legalità... siano una frontiera buona dell'accoglienza... certo non tutti aggiungo io... ma molti , e in quali condizioni essi operino... mettiamoci bene in testa..e lo ripesto nonostante sia stato accusato di irresponsabilità e qualunquismo da menti elette... che questi che siedono in parlamento fanno parte della stessa cordata e che mentre noi arranchiamo... loro si fanno l'occhiolino infischiandosene di tutti quanti! ... la scuola non importa a nessuno perchè non fa guadagnare..perchè non si prendono bustarelle... perchè non serve!... che senso ha produrre gente che pensa... è pericoloso! amenochè non sia gente asservita alle logiche di partito... eh si! i famosi intellettuali organici di gramsciana memoria..quelli si che servono o meglio servivano... ora nemmeno più i girotondi gli fanno fare... poveri pagliacci.. ed è grazie ai loro compromessi e alle lusinghe di cui si sono nutriti che siamo ridotti a questo stato... e allora un bel dito medio alzato contro questo Stato!

Perché la scuola non è più di moda, perché i professori sono un ruolo sociale sempre meno importante?

Intanto perché la scuola è studio e lo studio è fatica, impegno, sacrificio… o almeno dovrebbe esserlo… o almeno lo era una volta…

Perché la scuola è cambiata? Perché sono cambiati i ragazzi…
Perché sono cambiati i ragazzi? Perché sono cambiati i metodi educativi dei genitori…

Oggi i ragazzi sono abituati ad ottenere tutto con facilità, aggirando gli ostacoli e le fatiche…
Il ragazzo vuole il cellulare nuovo? L’ultimo modello? Sennò è fuori moda? Ma no!!! Ma perché, povero ragazzo, ma come non accontentarlo? Ed ecco papà che interviene…
Vuole essere il primo della classe, promosso col massimo dei voti? Ma sì, ma certo… Intanto gli insegniamo tutti i migliori trucchetti per imbrogliare, copiare, prevaricare gli altri, mettere in mostra apparenza che mascheri la poca o nulla sostanza (come nelle migliori strategie pubblicitarie) e se questo non bastasse interviene papà e lo raccomanda, se necessario glielo compra il diploma, gli compra la materia, la laurea…

Non ditemi che non vi è mai capitato di essere superati da qualche raccomandato che otteneva il massimo del massimo senza fare nulla mentre voi avevate sgobbato davvero…
Non dico che sia sempre così, ma non possiamo negare il fatto che ci siano professori compiacenti che stanno creando le scuole “facili”, in cui si insegna ai ragazzi che tutto o quasi si può ottenere facilmente o comprare… solo perché sei “il figlio di…”

Oppure si incontrano i professori “seri”…quelli di una volta… quelli che se tentano di ostacolare il furbetto di turno che cerca di andare avanti senza fatica se la devono vedere con i genitori che pensano che il loro povero figliolo sia il migliore del mondo, il più bravo di tutti…

Non si può andare avanti così…
E tutto deve partire dalle famiglie… Bisogna finirla di darle tutte vinte ai ragazzi, che male può fare se imparano a conquistarsi quello che vogliono con impegno, fatica, sudore e lacrime? Se imparano quanto grande è la soddisfazione successiva, quando quello che hai ottenuto te lo sei meritato e guadagnato solo con le tue forze?

Il professore è lì, a scuola, per INSEGNARE e merita rispetto già solo per questo, perché vuole trasmettere tutto quello che sa, conoscenze e valori importanti che hanno secoli e secoli di vita, per cui hanno studiato e lottato milioni di persone… per la cui difesa qualcuno non ha esitato a dare la sua stessa vita…
C’è tutto il nostro passato in quello di cui si parla a scuola, oltre che il nostro presente…
Il professore non tiene per sé quello che sa, ma trae la soddisfazione più grande se quello che sa “passa”, “arriva” ai suoi allievi, e dunque alle generazioni successive.

La conoscenza chiusa in un libro non serve a nessuno, grazie all’insegnamento acquista vita e non viene dimenticata in qualche polverosa biblioteca.
E l’insegnamento più grande che si possa trasmettere è l’amore per la cultura e la conoscenza, tutta.

Harlock ha scritto:Big condivido parecchio di quello che hai scritto... ma una cosa non mi è chiara... le persone per cui tu hai votato non hanno levato un dito o provato a dire qualcosa riguardo alla questione prof. del Sud prof del nord scatenata dal microcefalo senatùr e dalla sua accolita... di cui nemmeno ricordo il nome.... nemmeno la Finocchiaro, nemmeno Di Pietro... o di tutti gli onorevoli suddisti o sudditi...mah! dunque anche il tuo contributo ad una causa differente è stato bellamente gettato nel vuoto ... l'unico è stato l'on. Fabio Granata che ha ricordato come gli insegnanti in Sicilia siano ogni giorno impegnati nella lotta per la legalità... siano una frontiera buona dell'accoglienza... certo non tutti aggiungo io... ma molti , e in quali condizioni essi operino... mettiamoci bene in testa..e lo ripesto nonostante sia stato accusato di irresponsabilità e qualunquismo da menti elette... che questi che siedono in parlamento fanno parte della stessa cordata e che mentre noi arranchiamo... loro si fanno l'occhiolino infischiandosene di tutti quanti! ... la scuola non importa a nessuno perchè non fa guadagnare..perchè non si prendono bustarelle... perchè non serve!... che senso ha produrre gente che pensa... è pericoloso! amenochè non sia gente asservita alle logiche di partito... eh si! i famosi intellettuali organici di gramsciana memoria..quelli si che servono o meglio servivano... ora nemmeno più i girotondi gli fanno fare... poveri pagliacci.. ed è grazie ai loro compromessi e alle lusinghe di cui si sono nutriti che siamo ridotti a questo stato... e allora un bel dito medio alzato contro questo Stato!

Harlock come ho già scritto più su, abbiamo ormai peduto il candore e l'ingenuità che connotava certi passaggi della nostra vita ("ahi mè!", direi a volte). Si è conclusa la britannica "edge of the innocence" ed è cominciata, da tempo, un'altra età, alla quale non so ancora che nome dare.
Sono d'accordo con te dunque sul fatto che i politici (buona parte di loro e senza alcuna distinzione di schieramento o partito) abbiano finito per creare quella che abbiamo imparato a chiamare "casta", dopo l'uscita dell'omonimo best-seller, il cui fine principale è l'arricchimento, l'auto-tutela, la cooptazione e la partenogesi all'infinito. Non faccio fatica ad immaginare quanta corruzione si aggiri per le aule parlamentari e nelle istituzioni del nostro Paese. Sì, è vero, spesso e volentieri sono andati "a braccetto" e hanno curato e curano interessi personali, di lobby, di "ceto". La scuola non è ancora tra le fette da spartire. Hai ragione, non hanno molto da guadagnare.
Non pensare però che io indugi troppo su quell'antica ingenuità e innocenza, se credo che votare per uno schieramento piuttosto che per un altro, al di là dell'episodio sollevato dalle sparate di quel ministro, abbia sempre un valore enorme, e sarai certo d'accordo con me sul fatto che contribuire a fare eleggere questo o quello schieramento comporti conseguenze notevoli nella vita del Paese e di ognuno di noi. Le differenze di vedute in materia di approvvigionamento energetico, istruzione, ricerca (mentre scrivo sto dando un'occhiata ai PRIN finanziati per l'università di Palermo) politica estera, economia e, non ultima, giustizia, ce ne danno conferma. Ma noi due non siamo dei relativisti sprovveduti e sappiamo che "l'uno non vale l'altro". Per conto mio sono certo di aver scelto bene e in coscienza e, con una situazione politica come quella attuale, rifarei la stessa scelta (conservando qualche riserva, come già detto).
Per il resto, non appartenendo a nessuno schieramento e volendo conservare il solo titolo di cittadino, osservo e continuo ad osservare ciò che succede ai vertici del nostro amato Stato.
Vediamo cosa succederà in questo autunno: credo davvero che siamo in un momento delicato e le scelte che si faranno nei prossimi mesi saranno molto importanti per il nostro futuro.

Carissimo Big, forse le mia età dell'innocenza perdura. Perdura perchè immagino un mondo di uomini e non di manichini che riscaldano idee precongelate all'occorrenza. Perdura perchè credo che la legge debba essere rispettata da chi la amministra e non usata a seconda dei casi, dei colori politici, delle idee. Non mi spiego come si possa lasciare liberi assassini, stupratori, pedofili, mafiosi soltanto petrchè non c'era tempo per scrivere una sentenza, mentre il tempo per arrestare starlette, vip, paparazzi si trova e magari ci si fa conoscere. Non capisco come i buoni siano sempre da una parte e i cattivi dall'altra. I pentiti che accusano mister x vanno ascoltati, gli stessi che accusano mister y sono inattendibili. La cosa divertente poi è che il capitale sta a destra e i capitalisti a sinistra e ancora questo non riesco a spiegarmelo. Ma avrò tempo. La mia età dell'innocenza perdura perchè penso che chiunque abbia ammazzato un solo uomo sia un assassino e invece ora scopro che i terroristi sono eroi , neri rossi, islamici o occidentali che siano. Scopro che i comici fanno politica, e su questo forse nessuna novità.
Sbaglierò, ma resto convinto che l'ingenuo non sono io.

Se posso esprimere la mia opinione su questo argomento (che, ironia della sorte, si trova tra i “Discorsi meno seri”, mentre in realtà è serissimo), vorrei dire che non è da “innocenti”, “sprovveduti” o “ingenui” o “idealisti” continuare a sperare che chi ci governa possa farlo con onestà, correttezza, serietà, impegno, amore per il bene pubblico, rispetto per la legge e rispetto per tutti i cittadini italiani (non solo per i propri elettori o sostenitori).
Non è un desiderio ingenuo da “Alice nel Paese delle Meraviglie”: è un nostro legittimo diritto, una cosa che dobbiamo pretendere ogni giorno, per cui lottare.
Nello stesso tempo, però, la delusione e il disincanto sono legittimi e anche naturali, quando vediamo tutto quello che succede ogni giorno in Italia e magari ci cozziamo anche contro, ci sbattiamo con la nostra testa (e capita… aivoglia se capita!)

E’ vero che i politici pensano spesso solo a ciò che fa soldi, per loro stessi e per i loro amici in primis, e che considerano tutto il resto inutile spazzatura, ma voglio sperare che non tutto sia così, che non tutti siano così o che non sia sempre così…
Scegliere per chi votare conta, certo che conta, ma quante volte ciò che viene promesso viene mantenuto? E quante volte quello che è un nostro diritto legittimo passa per “favore” che ci viene “gentilmente” concesso e per cui dobbiamo dire “Grazie”?

Ma cosa possiamo fare noi?
Siamo solo gocce in un oceano immenso…
Non si tratta di problemi facilmente risolvibili, perché il sistema è inquinato alle radici e per cambiarlo radicalmente bisognerebbe cambiare le mentalità alimentate da veri e propri disvalori dei tanti uomini che lo costituiscono…

Si può scendere direttamente in campo, impegnarsi in prima persona per cambiare le cose, crederci veramente… Ma ho visto tanti gettarsi nella mischia con l’intento sincero di cambiare le cose e risultarne cambiati, adattati come camaleonti all’habitat in cui si erano inseriti.
Non è facile restare “puliti”, evitare di “sporcarsi la mani”. Il mondo della politica non è un bel mondo, purtroppo, e non dovrebbe essere così, neppure questo è giusto: l' ”arte del governare” dovrebbe essere la più nobile di tutte, farne parte dovrebbe rappresentare un onore, una responsabilità enorme di cui rendere conto, prima che ai cittadini, alla propria coscienza (sperando che sia retta).

In ogni caso, però, penso che cosa migliore e la più giusta che ognuno di noi possa fare sia compiere il suo dovere, sempre e comunque, con tutto l’impegno possibile, in quella piccola fetta di società, qualunque essa sia, in cui si trova ad operare, perché è quello che dobbiamo aspettarci da tutti e sempre.
In tal modo, avremo fatto la nostra parte e poi possiamo sperare che anche chi ci governa faccia lo stesso.

Saluti

Cari colleghi precari, tranquilli!!!
Ci stiamo disperando inutilmente!!!
C'è chi ha pianto per noi!!!
Se io fossi così, piangerei per tutta la vita!!!
Leggete... è semplicemente shoccante!!!


http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=33853


P. S. Ringrazio la Ministra per essermi beccata l'influenza alla manifestazione di giorno 30, e ringrazio Brunetta perchè grazie a lui mi decurteranno lo stipendio anche se sto veramente male e mi serve qualche giorno di malattia...
Tanti anni di lotte per ottenere diritti per i lavoratori e basta qualche mente veramente intelligente per riportare l'Italia indietro di anni e anni